Il cammino di conformazione a Cristo, Vittima d’Amore, è tracciato dal fondatore nelle Regole originali. Egli sottolinea che l’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio, chiamato a riverberare in sé, mediante una amorosa unione col suo Divino Originale, la divinità di cui era ritratto, avendo perso la sua amicizia con la disobbedienza, non è stato abbandonato nel potere della morte, ma Dio Padre nella sua misericordia lo ha riconciliato a sé per i meriti di Cristo, il suo amato Figlio.
Gesù Vittima, compiacendosi della volontà del Padre, rivestito dello Spirito Santo, che lo ha mandato a portare il lieto annunzio ai poveri, la libertà ai prigionieri, a ridare la vista ai ciechi, opera la salvezza degli uomini, con il suo amore immenso per essi. L’opera di Cristo non s’arrestò mai nella sua Chiesa, e si venne sempre riproducendo per mezzo di tanti cuori modellati sul suo (cfr RR 22).
La conformazione a Cristo ci porta a offrire la nostra vita al Padre, vivendola secondo il suo progetto d’amore e come dice Francesco, nella parafrasi del Padre Nostro, amarlo “con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e sensibilità dell’anima e del corpo a servizio del suo amore e non per altro, affinché possiamo amare i nostri prossimi come noi stessi trascinando tutti con ogni nostro potere al suo amore, godendo dei beni altrui come dei nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando nessuna offesa a nessuno”. Da questo amore scaturisce la capacità di accogliere e donare la misericordia di Dio che ci fa riconciliare con Lui e con i fratelli.
La spiritualità della riparazione non è limitata a una preghiera particolare o ad alcune giornate da vivere ma è la nostra modalità di vita, un cammino di conformazione a Cristo, che “sceglie anime a sè più care le ricolma del suo spirito, le ritempra con la poderosa sua grazia, le arricchisce con la sua forza sovrumana, le modella sopra di sé medesimo vittime animose ed anelanti il vero bene delle anime e la bene intesa gloria di Dio, e le manda in mezzo alle procelle delle umane passioni (le periferie esistenziali indicateci da Papa Francesco) per sedarle o affievolirle con la luce della verità, con la forza della religione, col balsamo della soave carità (cfr RR 23).