Lettera 25 maggio 1861

Monsignore illustrissimo,

siccome nei calamitosi tempi che corrono si potrebbero insinuare dai tristi nelle cerimonie religiose delle cose che ne corrompono la santità è e la purità, ovvero che nei deprimono la maestà sia nel modo sia nel fine; siccome pure è bene difficile ai singoli membri del clero io scriverò qualsivoglia dolo in tale materia e definire di ciò che sia direttamente, sia indirettamente nuoce ai sacrosanti diritti della nostra santa madre chiesa cattolica apostolica romana, ovvero si oppone in qualsivoglia alla sua santa legge; Noi cui lo Spirito Santo ha posto a governare una elettissima porzione del gregge, che è prezzo del sangue di Gesù Cristo ordiniamo che in tutte le Chiese e cappelle della nostra città e diocesi di Castellammare non si celebrino altre funzioni che quelle le quali sono puramente religiose, e che hanno un fine puramente religioso, quali sono la celebrazione dei misteri della nostra sacrosanta religione, e le festività della santissima vergine e dei santi. ed affinchè tale nostra disposizione avesse tutto il suo vigore, sospendiamo a divinis, ipso facto, chiunque del nostro clero sia superiore, sia inferiore, il quale piglierà parte a cerimonie religiose, le quali avessero uno scopo politico o civile. nel partecipare a vostra signoria ill.ma questa nostra disposizione, al reverendissimo capitolo della nostra cattedrale a quella dell’ex cattedrale di Lettere, della collegiata di Gragnano, ed al clero tutto nella nostra città e diocesi, parteciperà loro ugualmente che noi impartiamo ad essi, ed a tutti i fedeli del nostro amatissimo gregge, con piena effusione del nostro cuore paterno la santa pastorale benedizione.
Diamo pure la nostra pastorale benedizione a vostra signoria ill.ma
Francesco Saverio Petagna